Borgo di Monte Donato
Bologna,  Italia,  Viaggi

Bologna Insolita: il Borgo dei Gessaroli

La storia di questo post blog comincia proprio come iniziano le fiabe:
“C’era una volta una Bologna che profuma di incredibile!”. Una Bologna insolita che sono stra sicura che molti bolognesi doc non conoscono.

Una Bologna che non sembra Bologna, una Bologna fatta di minuscole borgate che si trova proprio a due passi dal centro!

Curiosi di scoprire di cosa sto parlando e come arrivarci?

Un tempo questa zona era conosciuta per l’estrazione e la lavorazione del gesso, la selenite. Il nome selenite, dal greco selene, significa luna e deriva, probabilmente, dalla luce lunare che la pietra diffonde se attraversata dai raggi del sole.

I gessaroli (o gessaioli) che lavoravano in queste cave, si tramandavano il lavoro di generazione in generazione. Nell’area si contavano 5 grosse cave che davano lavoro a centinaia di cavatori, dei veri e propri tesori minerari inglobati dalla città.

Le famiglie dei gessaroli, iniziarono a costruire delle caratteristiche casupole fino a creare dei piccolissimi borghi costituiti da semplici casette alle cui abitazioni originarie, negli ultimi anni, si sono aggiunte splendide ville e residenze.

Di cosa sto parlando? Vi domanderete voi… Parlo dei Borghi dei Gessaioli: Borgo Lazzari, un esempio ben conservato, Borgo Gessaioli, Borgo Murazzi, Borgo Monte Donato.

I Borghi dei gessaioli

I Borghi dei Gessaioli sono raggiungibili sia a piedi, partendo dal giardino di Villa Mazzacurati, sia in auto, seguendo via Angelo Custode. Dal centro di Bologna potete prendere il bus n. 13, 16, 36 e il 96 che vi lascia alla fermata “Mazzacorati”.

Questi, come vi accennavo prima, erano sono stati costruiti dalle famiglie che lavoravano all’interno delle cave.

Le più antiche in assoluto, erano le cave di Monte Donato, e visto che erano le più vicine alla città, rappresentavano, forse, il nucleo più consistente in Italia di “gessaroli”, gli addetti alla lavorazione del materiale.

Dal punto di vista storico tutta questa area appare particolarmente significativa poiché è accertato che la prima cinta muraria romana della città di Bologna, che probabilmente risale alla fine del II secolo d.c., venne verosimilmente costruita con selenite proveniente dalle cave di Monte Donato.

Si racconta che anche le fondamenta delle Torri di Bologna, siano fatte di gesso proveniente da queste cave.

Le borgate e le stesse cave di gesso, si inseriscono in una cornice davvero incredibile:

“una finestra su una collina segreta, sospesa nella pace della sera, fra il bosco, i campi, le vigne ed i pregiati olivi”.

Alla ricerca di storie legate ai gessaioli

Arrivata nel primo borgo chiedo informazioni a una coppia di ragazzi dall’accento toscano. Non sono di Bologna, vivono qui da qualche anno e mi raccontano ci sono arrivati per caso, senza conoscere praticamente nulla della storia del borgo che li aveva accolti. Hanno imparato dagli anziani abitanti a capirne l’importanza e sentivano di essere il proseguimento di qualcosa di prezioso.

Nel borgo più in alto vengo fermata dal signor Pino, un uomo sulla sessantina, che da 5 anni vive nel Borgo Monte Donato dopo aver abitato in centro a Bologna e a Loiano.

Chiedo anche a lui informazioni sui gessaioli ma sembra più interessato a raccontarmi di sé che della storia del Borgo. Lo ascolto comunque con estrema curiosità. Mi racconta che vivere lì è come essere in famiglia.

Sono riusciti a creare un microcosmo fantastico dove condividono passioni, serate e chiacchiere in libertà. Al pomeriggio si incontrano per fare ginnastica e l’estate organizzano delle cene comunitarie, guardano dei film e si divertono trovando il proprio spazio in una minuscola stradina che profuma di buono, piena di fiorellini colorati che adornano le piccole finestrelle affacciate sul cortile.

Pino mi confessa che nel vicinato si fa a gara a chi allestisce il davanzale nel modo più bello e creativo possibile e percepisco l’estrosità dal fatto che, sebbene il silenzio regni qui sovrano, questa strada ha la capacità di raccontarsi sotto diversi profili, grazie anche a Pino, abilissimo nel coinvolgermi e farmi sognare.

Purtroppo non sono riuscita a scoprire qualcosa di più sulla vita di queste famiglie di gessaroli e anche dopo svariate ricerche online, ho carpito ben poco della loro storia. Credo sia un peccato perché questi luoghi sono talmente tanto belli che dovrebbero essere narrati ad alta voce.

Mi sono ripromessa di approfondire l’argomento.

Ancora esistono le cave di Selenite?

Se le case sono rimaste intatte, le cave invece furono chiuse definitivamente intorno al 1970, dopo che lo sfruttamento divenne talmente tanto intensivo da provocare dei veri e propri sventramenti nelle colline.

Alcune associazioni organizzano tour a piedi tra i cristalli della selenite. Qui potete prendere info relative alle escursioni nel parco dei Gessi Bolognesi.

Inoltre uno degli eventi organizzato nei borghi, è la Festa dei Borghi, una mostra storica dei Cavatori di Selenite, con stand enogastronomici, Bar, Crescentine e Vino dei Borghi, banchetto col Miele e Salamoia Bolognese del Borgo, banchetto con frutta e verdura dei colli Bolognesi e tante esposizioni di artisti.

La Festa si tiene nel mese di settembre.

Mi raccomando, se decidete di visitare questi posti, ricordate di rispettare le persone che ci vivono facendo attenzione a non invadere gli spazi altrui e le proprietà private!

Per scoprire perché sono tanto affezionata ai piccoli borghi, potresti leggere il mio articolo sul Paesino dei miei Nonni.

Per qualsiasi informazione son qui.

Buona passeggiata